focus
Una sommelierie mondiale "bis"
Nasce la Worldwide Sommelier Association



2 aprile 2007

A ridosso del Vinitaly edizione 2007 una nuova avventura per alcune associazioni di settore di Italia, Belgio, Caraibi, Germania, Giappone, Inghilterra e USA: presentata la "Worldwide Sommelier Association" (W.S.A.), un progetto promosso dall'AIS e illustrato a Roma da pochi giorni.
Un'idea di collaborazione internazionale, alternativa all'ASI, che non mancherà di suscitare entusiasmi ma anche nuove polemiche. Per ora in rete sono disponibili solamente il comunicato stampa di Bibenda Editore-AIS Roma e l'intervista al Presidente dell'ASI (Association de la Sommelerie Internationale) realizzata dal periodico "Il Mio Vino Professional", ma nel prossimo futuro il materiale non macherà certamente...


fonte Bibenda Editore www.bibenda.it
NASCE L'ASSOCIAZIONE DEI SOMMELIER NEL MONDO

Si chiama Worldwide Sommelier Association (W.S.A.) ed è il Consesso Mondiale dei Sommelier. Ha preso vita a Roma il 22 Marzo 2007 come progetto di collaborazione internazionale promosso da Associazione Italiana Sommelier.

L’idea nasce dalla forte sensazione che le associazioni di comunicazione impegnate nel settore più che aiutare il vino italiano al contrario lo mortifichino, a causa di radicate lacune di preparazione e professionalità. L’opportuna valorizzazione di ogni produzione nazionale è quindi il principale obiettivo del progetto, che ha trovato immediato riscontro in Germania, Inghilterra, Giappone, Stati Uniti, Belgio e nei Carabi; queste Nazioni, dimostrando unità d’intenti e identità di vedute, si sono consociate all’Italia portando la neonata associazione ad annoverare già oltre 50.000 tesserati. Questi primi sette Paesi saranno nell’immediato futuro affiancati da altri dieci, ciascuno con la propria sede e la propria delegazione, determinando così una presenza importante sui molti territori coinvolti.

Gli strumenti per il raggiungimento degli obiettivi consistono principalmente nell’organizzazione di Grandi Eventi, attraverso i quali proporre all’estero le etichette più rappresentative delle splendide realtà vitivinicole nazionali, e la realizzazione di Corsi di Qualificazione Professionale per Sommelier per i quali l’AIS ha inteso mettere a disposizione di tutti la propria didattica e i propri qualificatissimi docenti, al fine di divulgare al meglio il modo più efficace e performante di insegnare il vino; in quest’ottica sono già pronti libri di testo redatti in lingua inglese. Comunicare tutto lo scibile del vino e le qualità distintive di ogni produzione è lo scopo della formazione promossa da AIS e condiviso da tutti i partecipanti all’iniziativa, attraverso una didattica seria e di altissimo livello. Si creerà così uno scambio culturale importante, che non potrà che contribuire alla crescita di tutti i partecipanti. Ma W.S.A. si occuperà anche di agroalimentare - e quindi dell’olio - impegnandosi per la diffusione della conoscenza e della cultura dei migliori prodotti tipici di tutti i Paesi del mondo e, unitamente a BUONITALIA e ad altre associazioni di categoria, promuoverà il meglio del cibo made in Italy e l’integra conservazione del suo contesto culturale.

A latere di questi due mezzi di comunicazione, ritenuti i principali canali di informazione del popolo del vino, saranno organizzati anche dei concorsi internazionali destinati ai giovani Sommelier, al fine di nominare annualmente il Best World Sommelier, valorizzando così la preparazione delle migliori leve, anche con l’intento di stimolare un innalzamento del livello generale di professionalità.

La sede operativa di Worldwide Sommelier Association è a Roma, 00198 Via G. Frescobaldi 5, da anni cuore pulsante della cultura mondiale del vino, la sede legale è invece a Milano, 20125 Viale Monza 9. Presidente della neonata associazione è stato eletto Terenzio Medri.

Questo il direttivo completo:
Board of Director WSA

Presidente Terenzio Medri (Associazione Italiana Sommelier)
Vice Presidente Andrew F. Bell (The American Sommelier Association)
General Manager Franco M. Ricci (Associazione Italiana Sommelier Roma)
General Secretary Moreno Rossin (Associazione Italiana Sommelier Valle d'Aosta)
Member of Board Roberto Bellini (Associazione Italiana Sommelier Toscana)
Member of Board Antonello Maietta (Associazione Italiana Sommelier Liguria)
Member of Board Roberto Rabachino (Associazione Stampa Agroalimentare Italiana)

Le attuali Sedi delle Associazioni Aderenti

Italia
Associazione Italiana Sommelier // Terenzio Medri Presidente
20125 Milano // Viale Monza, 9 // +39 02 2846237 // www.sommeliersonline.it - ais@sommeliersonline.it

Associazione Stampa Agroalimentare Italiana // Roberto Rabachino Presidente
10129 Torino // Corso Galileo Ferraris, 138 // mobile + 39 338 8249294 // www.asa-press.com - presidente@asa-press.com

Belgio
Presidente Pro-Tempore Paolo Basili
Avenues des Nerviens, 65 // 1040 Bruxelles // +32 0 27337255 basilipa@skynet.be

Caraibi
Presidente Claudio Paccagnella
c/o Il Cappuccino Restaurant - Av. Maximo Gomez, 60 - Santo Domingo - Rep. Dominicana
+1 801 6898600 - mobile +1 801707 6235 - claudiop50@hotmail.com

Germania
Presidente Pro-Tempore Carlo Sette
c/o Portofino Restaurant, Landshuter Str., 31 - 85356 Freising Bayer
+49 8161 62611 - www.aisgermania.de - sette@ais-germania.de

Giappone
Presidente Emy Kameyama
c/o Club AIS Japan, Ponte Vecchio, 2 - 50126 Firenze // mobile +39 339 4624890 // club@aisjapan.it

Inghilterra
Presidente Pro-Tempore Andrea Rinaldi
c/o AIS UK - 15-17 Ingate Place, Arch - 71A Battersea London UK - SW8 3NS
+44 0 2077201600 - mobile +44 0 7899844821 - andrea.ais@hotmail.com

USA
The American Sommelier Association // Andrew F. Bell Presidente
New York, NY 10012 // 580 Broadway Suite 716 // + 212.226.6805 // Fax 212.226.6407 // office@americansommelier.org // www.americansommelier.org
Delegato AIS della California // Alessandro Sbrendola
c/o Bridge Restaurant Lounge, 755 N. La Cienega Blvd. // 90069 Los Angeles CA // + 1 310 6593535 // www.bridgela.com // alex@bridgela.com

Informazioni: +39 06 8550941 // +39 02 2846237 - www.sommeliermondo.it (under construction)
fonte Il Mio Vino Professional www.ilmiovino.it
L'ITALIA E' FUORI DALLA SOMMELLERIE MONDIALE
Dopo il lungo silenzio al quale lo obbligava il suo ruolo istituzionale, Kostas Touloumtzis racconta l'Ais vista dall'estero.
Un anno fa pubblicammo la nostra prima inchiesta sui danni causati all'Associazione Italiana Sommeliers dal gruppo di potere raccolto intorno a Franco Ricci e alla sua società Bibenda. Quando la lesse, il presidente della Association de la Sommellerie Internationale, il greco Kostas Touloumtzis, avrebbe voluto prendere carta e penna e contribuire a rendere ancora più chiaro il quadro raccontando come lo stesso Ricci, il presidente Ais Terenzio Medri e i loro amici sono visti all'estero. Ma l'Ais era membro Asi e la correttezza istituzionale gli impose il silenzio. Ora però, con una delle mosse a sorpresa ma non troppo alle quali ci hanno abituati, i dirigenti Ais sono usciti dall'Asi per fondare la loro organizzazione mondiale. E il Presidente, finalmente, può parlare.
Il presidente del la Asi, l'Associazione della sommellerie internazionale, Kostas Touloumtzis, è un greco che, oltre a parlare perfettamente l'italiano, conosce anche molto bene il nostro Paese, dove ha vissuto a lungo. Arrivato come studente di informatica all'università di Pisa, dopo la laurea restò per 15 anni nella città toscana gestendo il suo ristorante. Tornato in patria, ha fondato l'Associazione Greca dei sommelier, e ha proseguito nella sua professione di ristoratore-sommelier aprendo un ristorante dal nome italiano: "L'Enoteca". Ristorante dove, coerentemente con la missione che Touloumtzis, si è dato, cioè diffondere per quanto possibile la cultura del vino, i clienti sono obbligati a scegliere prima di tutto un vino "dominante" e poi il piatto che lo accompagna. È proprio nel suo ristorante di Atene che lo raggiungiamo telefonicamente.
"Voglio ringraziare pubblicamente Franco Ricci & company", ci dice con ironia.
Perché ringraziarli, presidente?
"Perché finalmente l'Associazione italiana sommeliers si è dimessa dall'Asi e quindi ora potremo intervenire per far nascere in Italia una vera associazione professionale di sommelier".
Andiamo con ordine. Perché l'Ais si è staccata dall'associazione internazionale?
"È una storia che parte da lontano, dal 1999, quando fu eletto presidente dell'Ais Giuseppe Vaccarini, che era già presidente dell'Asi. Non appena insediato, Vaccarini si rese conto di comportamenti scorretti del gruppo di Roma, cercò di fare un po' di pulizia e in questo modo si procurò un grande nemico, Franco Ricci. Così nel 2002, Vaccarini perse le elezioni. Come perse sarebbe tutto da vedere ma, insomma, perse e fu eletto Terenzio Medri che è sempre stato un uomo di Ricci, come tutto il resto del Consiglio nazionale".
Il cambio al vertice in Italia ebbe ripercussioni anche per l'Asi?
"In sé la cosa ci interessava poco perché non possiamo intervenire nelle questioni interne di un Paese. Ma Ricci aveva deciso di eliminare Vaccarini dalla scena internazionale e creò uno scompiglio mai visto. Convinse il presidente spagnolo, il presidente francese di allora e quello dell'associazione degli Stati Uniti a fare di tutto per togliere a Vaccarini la presidenza dell'Asi e sostituirlo con Medri".
Cosa fecero concretamente?
"Durante l'assemblea ordinaria dell'Asi di Andorra, nel maggio 2003, si presentarono con un giudice. Un giudice francese, dato che l'Asi è stata fondata in Francia ed è soggetta alla legge di quel Paese. I quattro volevano che decidesse se Vaccarini poteva legittimamente continuare a tenere la presidenza o no. Il magistrato, una donna molto simpatica e intelligente, fece la cosa più ovvia: chiese all'assemblea, che è l'organo supremo dell'Associazione, di decidere con un voto a scrutinio segreto se ritenevano valida la presidenza di Vaccarini. Su 40 voti, uno per Paese, 36 furono a favore di Vaccarini, solo i promotori dell'iniziativa gli votarono contro".
Una vittoria schiacciante...
"E anche una implicita condanna dell'iniziativa. Così si mosse anche la commissione deontologica che propose sanzioni contro le associazioni nazionali che avevano partecipato a questa azione destabilizzante, a partire dall'Ais che ne era stata promotrice".
Che tipo di sanzioni?
"Fu proposta la sospensione per un anno di Francia, Spagna e Stati Uniti e di due per l'Italia, oltre a sanzioni pecuniarie e al pagamento di tutte le spese, che erano state ingenti. Alla fine però la Spagna chiese ufficialmente scusa e in Francia arrivò una nuova presidenza che condannò immediatamente quell'azione. Quindi subirono la sospensione solo l'associazione degli Stati Uniti, che poi è stata espulsa definitivamente, e l'Italia, che non ci pensava proprio a chiedere scusa".
Come mai è stata espulsa l'associazione americana?
"Dovevano organizzare il concorso per il miglior sommelier del mondo nel novembre 2003. Il concorso mondiale è uno dei momenti centrali nella vita dell'Asi. È un grosso evento che si tiene ogni tre anni e richiede un importante sforzo organizzativo a carico del Paese ospitante. Nel mese di luglio 2003 gli americani non ci avevano ancora presentato un programma di sponsorizzazioni né altra documentazione che ci desse la certezza che in autunno sarebbe davvero stato possibile fare questo concorso ad Atlanta. Tenendo conto di quello che era appena successo nell'assemblea di Andorra e altri tentativi striscianti di destabilizzazione, fu convocata un'assemblea straordinaria, che si svolse il 16 luglio in Francia. L'assemblea decise di annullare il concorso americano e di anticipare al 2004 quello previsto per il 2006 in Grecia".
Torniamo all.Ais. Come è andata dopo che sono rientrati alla fine del periodo di sospensione?
"Non hanno mai digerito la sconfitta che avevano subito e hanno continuato a cercare di ostacolare la nostra azione in tutti i modi. Siamo arrivati al punto che lo scorso dicembre io sono venuto a Milano e ho incontrato il vertice dell'Ais, nella loro sede, per parlare dei rapporti fra Ais e Asi e cercare di chiarire la situazione. Dissero tante, tantissime parole, tutte ipocrite".
Perché ipocrite?
"Perché durante l'incontro proposi di firmare un documento congiunto che mettesse serenamente in chiaro i punti fondamentali di dissenso fra Ais e Asi. Non l'hanno mai firmato e ora, all'improvviso, è arrivata la notizia che hanno deciso di creare una nuova associazione internazionale e ci hanno comunicato le loro dimissioni".
Una nuova associazione internazionale per spaccare l'Asi?
"Sì, questo è il loro tentativo, ora. Credo che prima volessero provare a prendere il controllo, ma gli è andata male".
In che modo volevano prendere il controllo?
"Di nuovo con l'aiuto dei loro amici spagnoli. Vede, l'anno scorso sono successe molte cose incomprensibili, che ora si capiscono. La più grossa è che l'associazione spagnola, ai primi di dicembre, ha annullato il concorso mondiale che avrebbe dovuto ospitare a Barcellona questo mese di marzo. Sapevano da cinque anni di doverlo organizzare, hanno aspettato fino a pochi mesi dalla data prevista e l'hanno cancellato".
Con quale motivazione?
"Hanno detto che per colpa della direzione del bureau dell'Asi [cioè di Vaccarini, al quale Touloumtzis ha adato la direzione quando gli è succeduto alla presidenza nel 2004, ndr], non avevano potuto raccogliere le sponsorizzazioni necessarie per coprire i costi. Ma noi sappiamo che non è vero. Ora si capisce che era un tentativo di mettere in grossa dicoltà l'Asi e poi presentarsi come i salvatori della sommellerie mondiale".
Ma gli è andata male anche questa volta...
"Sì, noi non ci siamo lasciati scoraggiare e, insieme ai nostri partner, soprattutto Moët & Chandon e San Pellegrino, abbiamo cominciato a studiare soluzioni alternative. Alla fine, come presidente, mi sono assunto io l'onere e il concorso si svolgerà qui in Grecia, a Rodi, dal 18 al 21 maggio". Pensa che la nuova associazione internazionale potrà procurarvi qualche difficoltà?
"Assolutamente no. Non hanno nessun potere di persuasione perché tutto il mondo conosce i precedenti e sa con chi ha a che fare. Forse la Spagna riuscirà a coinvolgere qualche Paese del Sud America, come l'Argentina, ma solo per l'amicizia personale fra i presidenti. Non andranno lontano perché le cose costruite solo sui rapporti personali, senza fondamenta serie, non possono durare. Hanno cercato di agganciare di nuovo anche la Francia, ma ora il presidente è Serge Dubs, che è una persona molto saggia, e non ne ha voluto sapere".
Però Italia, Spagna e Stati Uniti sono paesi molto "pesanti".
"Sì ma in Spagna c'è una grande confusione, l'associazione nazionale è dominata dai catalani e Madrid si è già staccata. La American Sommeliers Association non ci interessa perché l'avevamo già espulsa e comunque, a parte il nome, è un'associazione solo di New York. Abbiamo già un'altra associazione, molto più rappresentativa, fra i candidati a entrare nell'Asi. E in Italia, come le ho detto, finalmente potrà nascere una vera associazione professionale".
Ecco, ci spieghi questo punto.
"L'Asi ha al primo punto del suo statuto l'obiettivo di raggruppare tutte le associazioni di professionisti nel mondo e di promuoverne la creazione dove non esistano. In Italia a questo punto non esiste più un'associazione riconosciuta e quindi possiamo, in piena legittimità e in conformità allo statuto aiutare apertamente la creazione di una seria organizzazione professionale".
Visti i rapporti difficili che c'erano già non potevate muovervi prima?
"No, avevamo le mani legate dallo statuto che ci obbliga a difendere in ogni caso le associazioni che aderiscono all'Asi. Anche l'anno scorso, quando voi avete pubblicato il primo servizio che parlava di Ricci e Bibenda, avrei voluto scrivervi per raccontare i precedenti di cui le ho parlato. Mi sarebbe piaciuto portare una testimonianza internazionale sulla reputazione di questi signori. Fui costretto a rinunciare per rispetto del mio ruolo istituzionale, per non creare ulteriori tensioni all'interno dell'Asi. Ma ora che se ne sono finalmente andati posso tirare un grosso sospiro di sollievo. Adesso spero solo di ricevere presto le dimissioni anche della Spagna così anche lì potremo mettere in piedi una vera associazione professionale".
Lei insiste molto sulla definizione di "professionale".
"Certo, perché l'Ais, e anche l'associazione spagnola, non sono affatto associazioni professionali. Io ammiro la passione per il vino di tutti gli amatori che vi fanno parte. Ma come sommelier professionista che sta tutte le sere nel suo ristorante, io non posso discutere del futuro della mia professione con avvocati, medici e ingegneri. È come se io pretendessi di definirmi medico e volessi discutere del futuro della professione medica solo perché sono appassionato di anatomia e ho letto un po' di manuali".
In Italia c'è anche un'altra associazione di sommelier, non potrebbe essere quella a diventare il vostro referente?
"Guardi, conosco bene anche la Fisar [Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori, ndr] e so che nemmeno quella è un'associazione professionale. No, nella situazione italiana bisogna ripartire da zero, senza trascinarsi zavorre storiche. Perché un'associazione funzioni bene non c'è bisogno di avere trentamila soci. Ne possono bastare anche cento, se sono cento professionisti seri che si occupano davvero del presente e del futuro della professione. E io credo che li troveremo. Ci sono molte persone anche all'interno dell'Ais, fra gli stessi quadri dell'associazione che ci scrivono per lamentarsi di una situazione diventata insostenibile".
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